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La Jugoslavia, il basket e un telecronista.
La storia della pallacanestro jugoslava raccontata dalla voce di Telecapodistria.

 

Sono tre le storie che si intrecciano nel racconto di questo libro.

 

La prima storia, quella principale, racconta della pallacanestro jugoslava (ed ex-jugoslava), vista con gli occhi di chi l'ha conosciuta e vissuta da vicino, seguendola prima soltanto per passione e poi anche per professione per oltre 50 anni.

 

La seconda storia è quella della Jugoslavia, delle sue genti, dei suoi popoli e delle loro peculiarità. Una storia raccontata per aneddoti ed episodi, senza nessun intento storiografico, in cui i fatti, compresi quelli legati alla dissoluzione, emergono talvolta dallo sfondo nello stesso modo in cui emersero nella vita degli (ex) jugoslavi.

 

La terza storia è quella personale dell'autore, che come dovrebbe fare ogni telecronista che si rispetti non vuole farsi sentire a tutti i costi urlando per mania di protagonismo, ma che semplicemente racconta come ha raccontato i fatti, fra emozioni, disavventure e ricordi.

 

Un libro di pallacanestro quindi, ma adatto non soltanto agli amanti del basket ma anche a chi è interessato a conoscere sfumature e sfaccettature di gente che, nonostante la vicinanza, gli italiani hanno sempre conosciuto e capito poco.

 

 

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Lo sport e il confine del mondo

Sul tavolino di un bar d'Opicina, a cinque chilometri dal confine italo-sloveno, Sergio racconta a Marco Ballestracci l'avventura della Jugoslavia: sia storica che sportiva. Non la racconta però da specialista del reportage, ma da ragazzino cresciuto a un passo dal confine tra l'Ovest e l'Est del mondo e, più tardi, da voce sportiva di TV Koper Capodistria.

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