Sono stato tirato in ballo su tantissimi argomenti che proprio non posso esimermi dallo scriverne qualcosa, sconfiggendo dopo una lotta titanica la mia congenita pigrizia, aggravata dalle bellissime (per me) giornate torride che mi invogliano a vivere il più possibile la vita nella quale vorrei reincarnarmi se fossi buddista, quella della lucertola.

Innanzitutto una precisazione su un argomento che pensavo esaurito. Gli sloveni, come già ampiamente dimostrato nel mio libro, sono un popolo con una fantasia particolarmente limitata, per cui scrivono come leggono (con una sola eccezione che riporterò fra poco in breve). E dunque il mio cognome, scritto Tavčar, si legge in tutto e per tutto Tavčar con la »a«, e non so da dove vi sia venuta l'idea che la »a« fosse diventata »e«. Potete credermi, so come mi chiamo. E se proprio volete saperla tutta, il cognome stesso è diffusissimo in tutta Slovenia (scritto da Maribor a Sežana, da Kranj a Novo Mesto sempre esattamente con la stessa grafia) perchè è la versione, corrotta nel tempo secondo le regole linguistiche slovene, dell'appellativo »deutscher« riferentesi alla cospicua quantità di protestanti tedeschi che si rifugiarono in Slovenia ai tempi della Controriforma. Sull'eccezione: lo sloveno possiede un suono, chiamato dai tecnici, mi pare, »u corta bilabiale«, che viene scritto indifferentemente con la »v« o con la »l« e che viene pronunciato, appunto, come una u strettissima e cortissima (un po' come quando uno si scotta e fa »au«). In fondo alle parole e davanti ad una consonante dunque, quando si legge in sloveno (forse ne sarà interessato Edoardo, per questo la faccio tanto lunga), la »v« o la »l« diventano il suono suddetto, per cui il mio cognome viene letto Tauciar con la u molto corta e stretta. Per curiosità al momento dell'introduzione dell'Euro la Slovenia sostenne una feroce battaglia con la Commissione europea (poi ovviamente persa) per poter scrivere ufficialmente il nome della valuta in sloveno come »evro«, essendo il dittongo »eu« completamente alieno alla lingua slovena. Ora peraltro, anche se non ufficialmente, la moneta viene chiamata dappertutto, anche nei giornali, evro, letto ovviamente euro alla slovena (un po' come in Italia dove inesorabilmente il plurale di euro sta diventando sempre più euri). Per finire: se sentite una persona al mondo che parlando inglese dice »ai heu« per dire io ho non può che essere uno sloveno che si tradisce leggendo la v finale alla sua maniera. (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto")

Sulla questione del criptaggio delle partite. Stamane in Redazione abbiamo letto i vostri commenti assieme a Robi Siljan, il nostro caporedattore, appena tornato dalle ferie, il quale ha confermato che per legge tutte, ma tutte le telecronache sportive, anche quelle di eventi che interessano solo squadre locali (tipo Supercoppa Maribor-Domžale) »devono« andare criptate, perché fra l'altro la TV di Stato slovena in molte occasioni ha solo subdiritti o comunque diritti per la sola messa in onda in chiaro sui canali terrestri. Detto che alcuni di voi hanno visto Spagna-Slovenia in chiaro Robi è caduto dalle nuvole ed ha detto testualmente: »impossibile, qualcuno in emissione deve essersi dimenticato (?) di premere il bottone del criptaggio«. Per cui non credete a nulla a quello che vedete scritto sui programmi con i vari colori: tutte le telecronache sportive su TV Capodistria sono criptate, per cui bisogna mettersi il cuore, ahimè, in pace.

In margine: i diritti per Internet, anche se tecnicamente sono una cosa totalmente diversa, normalmente vengono trattati in sede di negoziato per i diritti nello stesso pacchetto, per cui più o meno automaticamente quanto vale per il satellite vale anche per la Rete. Anche qui spiacente di darvi pessime notizie, ma nel crudele mondo moderno le cose vanno purtroppo così.

Ed ancora proprio per finire: l'audio fa parte della telecronaca nel complesso, per cui pensare di mettere solo l'audio in streaming, oltre che essere tecnicamente difficilissimo (penso, anche se non impossibile), non esiste dal punto di vista concettuale, per cui l'idea è, sì, bislacca.

Passando finalmente al basket: sulla vostra discussione sull'eventuale impatto che potrebbe avere sui giocatori stessi e sul nostro basket l'arrivo in Europa durante il lockout di grandi giocatori dell'NBA dirò subito la mia, lapidaria e crudele, che avrà sicuramente un impatto devastante e che provocherà un'animata discussione che già pregusto: più lontani dall'Europa rimangono, meglio sarà per tutti e soprattutto per il futuro del gioco stesso del basket. Loro si trovano attualmente nella situazione storica del calcio inglese subito dopo la seconda guerra mondiale, quando i maestri del calcio erano certissimi di esserlo ancora mentre il mondo li aveva già sorpassati in tromba. Ci volle l'umiliante sconfitta contro i dilettanti statunitensi ai Mondiali del '50 per riportarli un tantino con i piedi per terra. Nel caso del basket USA c'è però una circostanza decisivamente aggravante. Per quanto analfabeti cestistici continuano pur sempre ad avere fisici irraggiungibili dal resto del mondo, per cui solo di fisico riusciranno sempre ad essere, anche se sempre di meno, superiori agli altri e dunque non si renderanno mai, ma proprio mai, conto di essere in piena decadenza cestistica. Continueranno dunque ad avere la loro classica puzza sotto il naso (come del resto in tutti gli altri campi, non solo nello sport) e non riusciranno mai neanche ad entrare nell'ordine di idee di avere alcunché di imparare da chicchessia. Per cui vade retro e speriamo solo che il lockout finisca il prima possibile cosicché possano dedicarsi indisturbati ai loro ludi pseudocestistici con i quali ci infestano in questi ultimi anni. Se proprio vogliamo qualche controprova, avete visto il rincoglionimento di giocatori pur bravissimi quali Rudy o Goran Dragić? Ricordate Dragić quando esordì, sconosciuto, agli Europei in Spagna meravigliando tutto il mondo? Vi sembra ancora un tipo di giocatore lontanamente paragonabile a quello di allora? Come se nella testa gli fosse scesa la nebbia più fitta, per cui non sa più cosa fare.

Esaurita anche l'ultima amichevole della Slovenia abbastanza irrilevante contro una Lituania sbarcata a Lubiana in vacanza premio, pian piano si possono cominciare a fare pronostici più centrati sui prossimi Europei. Cominciamo dall'Italia che ha svolto un precampionato totalmente inutile, almeno dal mio punto di vista. Non giocare neanche una partita contro un'avversaria seria ed in più giocando quasi sempre in casa con arbitri di casa pietosamente inclini ad aiutare nei momenti di bisogno a me sembra onestamente tempo perso. Per cui non si può avere la più pallida idea di quale potrà essere l'impatto quando si incontreranno squadre ben più attrezzate e soprattutto non ci sarà più il paracadute di arbitraggi compiacenti. Facciamo un po' di fantabasket: primo girone dell'Italia: bisogna arrivare nelle prime tre con avversarie Serbia, Francia, Germania ed anche Israele. Tutte battibili, ma con tutte, anche Israele (com'è finita l'anno scorso nelle qualificazioni?) che a loro volta possono vincere. Massimo ipotizzabile: un secondo posto con una vittoria ed una sconfitta da portare avanti nel secondo girone (come la penso io? onestamente? la penso che se l'Italia passa il primo turno devono fare un monumento equestre a Pianigiani davanti alla sede della FIP). Secondo girone: arrivano le supercorazzate assolutamente imbattibili di Spagna e Lituania, per cui per arrivare quarti nel girone ed approdare ai quarti bisogna battere anche almeno la Turchia. Scusate, ma per me l'impegno è proibitivo anche se sarò più che lieto di essere smentito. Però per avere chance di essere smentito avrei dovuto vedere ben altre prestazioni nel precampionato. Del resto, se pensate ai sorteggi dei gironi come a una cosa che ha una casualità paragonabile al sorgere del sole ogni mattina, è solo ovvio, come è successo regolarmente in tutte le grandi manifestazioni internazionali da sempre, a quanto mi ricordo, che nei tornei di basket la squadra di casa, se sufficientemente forte (e la Lituania lo è più che certamente), si cautela in vista della sola partita che è lo spartiacque decisivo di ogni manifestazione, il quarto di finale ad eliminazione diretta. Per cui organizza un calendario che la fa incontrare nella prima fase la massima quantità possibile di squadre forti (bisogna pensare anche all'incasso) calcolando di qualificarsi comunque per i quarti dove affronterà un'avversaria ben più malleabile, arrivata dal girone di squadre molto più deboli. L'Italia è incappata nell'ingranaggio studiato per favorire la Lituania e mia impressione è che comunque sarà una delle sacrificate. Se di converso guardiamo al cammino della Slovenia, avrà una sola avversaria forte nel primo girone, e cioè la Russia di Blatt e Kirilenko (se non batte Bulgaria, Georgia o Belgio, tanto vale che rimanga a casa), nel secondo girone poi dovrebbe incrociare le superstiti del girone balcanico con massime espressioni Grecia o Croazia che, mi concederete, attualmente non è che facciano proprio tremare le ginocchia. La povera Grecia è rimasta con soli tre giocatori, Zisis, Fotzis e Bouroussis, con gli altri degli emeriti sconosciuti, tanto che uno, sentendo nominare un »Koufos« o chi per lui, non può non prorompere in un tonante »cu fu?« di franchingrassiana memoria. La Croazia è pur sempre quella, per cui la Slovenia dovrebbe ambire ad arrivare almeno seconda. E guai se non lo fa: per lei scatta infatti la regola dei quarti al contrario, perché arrivando solo terza o quarta si schianterebbe nei quarti contro Spagna o Lituania venendone ovviamente travolta. Come ha detto Maljković: »loro sono delle Mercedes, noi una Golf. E per quanto la Golf vada bene, pur sempre le Mercedes, se guidate bene, vanno meglio

Vedo che sono stato lungo. Per cui mi impegno a postare prima degli Europei un altro pezzo per terminare l'analisi. Per ora discutete su quanto scritto sopra. A presto.