Finalmente l’annuncio! Dopo lunghe meditazioni e consultazioni abbiamo deciso con Vremec di andare sul sicuro. Ci siamo già stati, ma ciò non toglie nulla al fatto che si tratta di un bel posto, molto vicino all’uscita dall’autostrada al Lisert e che ha inoltre un buonissimo rapporto qualità-prezzo (almeno così mi assicura Andrej, uno che di osmice si intende). Parlo dell’osmica Sidonja-Radetič di Medeazza-Medja Vas, numero civico 10, dove ci troveremo sabato 18/11 con inizio dei lavori alla solita ora. Riunione e aperitivo dalle 12 in poi, poi all’una si comincia. Per chi non c’è ancora stato o non ha un navigatore satellitare ricordo che per arrivare in paese la strada più breve è: appena usciti dal casello di Lisert c’è una maxi-rotonda che bisogna percorrere per intero (360 gradi) in direzione Gorizia per prendere la impervia e tortuosa, ma per fortuna breve bretella che porta sulla statale del Vallone verso Gorizia. Arrivati in cima si deve girare verso destra a 180 gradi da dove si arriva (in teoria non so neanche se si potrebbe fare, ma non c’è pericolo, in quanto i veicoli che vengono da destra si vedono benissimo sul rettilineo, mentre quelli che arrivano da sinistra per il 99% girano in giù verso l’autostrada) in direzione Trieste. Dopo 1 o max 2 km la strada comincia a scendere per confluire sulla costiera Sistiana-Monfalcone e proprio lì c’è l’imbocco sulla sinistra della strada che porta su per il colle a Medja Vas. È una strada praticamente a fondo cieco che porta in paese. Una volta arrivati in piazza si gira verso sinistra e... si chiede o si guarda dove c’è la frasca. Medja Vas comunque non è certamente Los Angeles ed è dunque molto difficile perdersi.

Ci vediamo!

Scusate la pausa, ma ero molto impegnato a scrivere in fretta il mio libro sul basket NBA che dovrei finire entro questo mese per precisi ordini ricevuti dalla casa editrice per poterne poi fare il lancio giusto. Ci riuscirò? Penso proprio di sì, perché mi mancano solo tre capitoli e dunque sono a tre quarti del lavoro. E inoltre c’era molta “carne al fuoco” (frase che si usa spesso, ma ogni volta che osavo usarla a Capodistria mi prendevano sempre in giro) in fatto di eventi sportivi con i Mondiali di atletica (Duplantis, Battocletti, Furlani, McLaughlin, la 4x400 del Botswana…), la Ryder Cup con i trionfi delle prime due giornate e l’incubo dell’ultima nella quale ho sofferto come un cane e infine la saga delle trionfali cavalcate di Pogi ai Mondiali e agli Europei di ciclismo. La cosa che più mi ha divertito in quest’ultima saga sportiva sono state le scuse che ha accampato Evenepoel per giustificare la sua sconfitta a Kigali (fra l’altro posto semplicemente meraviglioso – sul sistema politico in vigore sorvoliamo) dopo che nella cronometro aveva raggiunto e sorpassato Pogačar, che non aveva assolutamente preparato la gara che gli serviva semplicemente per provare il percorso, sul traguardo. Una settimana dopo in Francia, con 70 km in meno da fare, il copione è stato assolutamente uguale e stavolta il belga, non trovando neanche con il lanternino alcun tipo di scusa, ha dovuto ammettere che l’altro era più forte e che per l’anno prossimo dovrà darsi da fare ancora di più se vuole essere competitivo.

Un’altra cosa che mi ha fatto ritardare questo post è stato il fatto che attendevo che il mio MC Andrej Vremec mi comunicasse dove si svolgerà la prossima sconvenscion che, lo confermo, si svolgerà sabato 18 ottobre.

Non so se capita anche a voi, ma a me succede spesso. Quando guardo qualche evento, soprattutto se sportivo, ogni tanto mi succede di avere una specie di folgorazione. Nessuna visione mistica, per fortuna, ma un qualcosa che succede in campo mi fa scattare nella testa una specie di macchina fotografica che scatta una foto di quel momento che poi porto con me per sempre. Il primo tiro che vidi di Mirza, il passaggio dietro alla schiena di Ćosić nell’amichevole di Umago contro la Gillette, la sequenza degli ultimi 47 secondi di Russia-Jugoslavia dei Mondiali ’86 (questo un vero e proprio film), la tripla di Prepelič nella finale contro la Serbia agli Europei ’17, la botta di c… rotto di Da Silva all’ultimo secondo del terzo quarto qualche giorno fa…

Ma non abbiate paura, non è di questo che vi voglio parlare. Voglio invece parlarvi di un preciso momento della finale di ieri sera fra Turchia e Germania. Siamo a metà dell’ultimo quarto con la Turchia avanti 76 a 71.

Piccolo intervento anche a mo’ di commento sulla partita della Slovenia e di Dončić sulla quale, mi permetterete, voglio dire anche la mia. Posso o no? Intanto comunque una considerazione generale: quanto avrebbe pagato una scommessa sulle semifinali Turchia-Grecia e Germania-Finlandia? E se poi al posto della Germania ci fosse stata la Slovenia, come si è dimostrato possibile, le cifre sarebbero state da Lotteria Italia. Fra l’altro nessuno ha sottolineato il fatto che la microscopica Slovenia è stata l’unica ex-jugo ad arrivare ai quarti di finale. Tanto per ribadire che la vecchia scuola jugoslava è purtroppo ormai solo un patetico e nostalgico ricordo.  

Primo giro di bilanci in attesa (almeno per me, per voi non so, ha ha – scusate) dei quarti di finale. Manuel mi prende giustamente in giro per aver cannato tutti i pronostici, ma mi scuserà se tento di difendermi, per quanto so che neanche Perry Mason riuscirebbe a farmi assolvere. Sia la Lettonia che la BiH hanno giocato nettamente al di sotto di quanto mi aspettassi. I lettoni hanno fatto un casino totale e, se il mio amico Luca Banchi allenerà la nazionale italiana come ha fatto in questi ultimi Europei con la Lituania (attenzione, due anni fa al Mondiale è stato strepitoso!), allora non me la vedo bene, come disse la marchesa camminando nuda sugli specchi. Non so cosa sia successo, ma sembravano gente raccolta con la rete a strascico che giocava assieme per la prima volta. Hanno cominciato a segnare a babbo morto, tipico sintomo di una squadra allo sbando. I bosniaci, lo ricordo, sono stati anche bene avanti contro i polacchi che continuo a ritenere una squadra non certamente di vertice, poi sono crollati e soprattutto non l’hanno messa neanche in una vasca da bagno. Per cui personalmente mi concedo molte attenuanti, anche se so che la derisione continuerà imperterrita e perfida. A ulteriore scusante annovero il fatto che le sorprese sono fioccate in modo totalmente inatteso con le clamorose eliminazioni di Serbia e Francia, per cui mi ritengo in buona compagnia. E mi scuserete se considero le eliminazioni di Lettonia e BiH come parte di queste imprevedibili sorprese.

Oggi provo una cosa flash, tipo tutta l’eliminazione diretta minuto-per-minuto con pronostici derivanti da sensazioni, diciamo così, a pelle, così che poi potrete prendermi per i fondelli a volontà, quando ci incontreremo per la sconvenscion del 18 ottobre, data che sembra, dopo inchiesta fatta da Franz, di generale gradimento.

Allora cominciamo. Domani alle 11.30 Turchia-Svezia. Non credo ci sia molto da dire. Turchia facilmente avanti. Alle 14.15 Germania-Portogallo. Figurarsi. Andiamo avanti. Finalmente alle 17.30 la partita che assolutamente non voglio perdermi, il derby baltico Lituania-Lettonia. L’infortunio di Jokubaitis fa, secondo me, pendere leggermente la bilancia in favore dei lettoni che dopo un inizio molto moscio sembrano avere preso un po’ di consistenza. Pronostico dunque, anche perché i lettoni giocano in casa, che nelle mie elucubrazioni dice Lettonia. E infine alle 20.45 Serbia-Finlandia. Malgrado perda pezzi per strada rimane ovviamente favorita la Serbia, ma la partita rimane comunque molto più equilibrata di quanto si possa pensare, anche se i serbi hanno gli uomini giusti per limitare di molto Markkanen. Dipenderà dunque tutto da come giocheranno loro, da come prepareranno la partita, dipenderà da come l’affronteranno, se non prenderanno l’impegno troppo sotto gamba, della loro tipica serie: “Come possiamo perdere contro questi pellegrini?” Tutto sommato comunque Serbia avanti.

Come promesso mi aggiungo ai commenti su queste prime tre partite degli Europei. Impressione generale: Serbia sempre favorita, ma un po’ meno di prima a causa dell’importante infortunio a Bogdan Bogdanović. In crescendo sicuramente le quotazioni della Germania, che non ho visto giocare, ma, se è vero come mi dicono, che Schroeder fa un po’ meno il fenomeno e gioca di più per la squadra, allora attenzione veramente a loro. La Francia mi sembra leggera e sicuramente molto meno forte di quanto mi aspettassi, proprio perché è leggera, nel senso che non ha quella debordante superiorità fisica che negli ultimi anni è stata la molla principale dei suoi successi. Poi, altra partita che non ho visto, come abbia fatto a perdere contro Israele non riesco proprio a capirlo. Giornataccia? Può essere, ma se per caso ti capita in una partita a eliminazione diretta? Bene la Grecia, molto bene. Squadra molto solida, allenatore che sicuramente di basket ne capisce, e tantissimo, come dimostrato da giocatore e da coach in Eurolega, e soprattutto con il carisma giusto per farsi ascoltare dalle sue stelle, Adetokunbo in testa che, nei periodi nei quali non vuole fare il fazzo-tuto-mi che è abituato a fare nell’NBA, e gioca sotto canestro come logica vuole, è devastante. Mi sembra che l’unica pecca sia la mancanza complessiva di tiro, nel senso che non mancano certamente i tiratori, ma a volte non sono affidabili (anche qui: e se capita un black-out generale in una partita a eliminazione diretta?), ma per il resto sicuramente da podio. Queste secondo me le papabili per le semifinali, anche se al posto della Francia (mi direte poi voi se gli incroci previsti possono prevederlo) potrebbe starci comodamente la Lituania. Per il resto di altre papabili non ne vedo, ma, come si dice, le sorprese sono dietro all’angolo, la palla è rotonda, tutto può succedere nel gioco più bello del mondo e, insomma, chi più ne ha, più ne metta, nel senso di stupide frasi retoriche che lasciano il tempo che trovano.