Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti. Per ulteriore informazioni sull'utilizzo dei cookie e su come disabilitarli, clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.

Sergio Tavcar
Cambia navigazione
  • Home
  • Tutte le notizie - Archivio
  • Il perchè di questo sito
  • Compra i libri di Sergio Tavčar

Benvenuti nel sito ufficiale di Sergio Tavčar

La nuova arte, col basket in disparte

  • Stampa
  • Email
Scritto da Sergio Tavčar
Creato: 31 Dicembre 2025

Scusatemi se mi faccio vivo con tanto ritardo, ma è stato un periodo nel quale ho avuto molti impegni e a un dato momento mi sono proprio svuotato. Non solo, ma onestamente non avevo niente di cui parlare. Dopo aver terminato il libro che sancirà definitivamente la mia esclusione da tutti i canali mainstream del basket italiano con il mio smontaggio totale di quell’inverecondo circo di highlights, spettacolo circense di bassa lega, tiro a segno interminabile in un contesto di galline impazzite senza testa che corrono a vanvera per il campo e di ostinate giocate in 1 contro 5 che è l’NBA di oggi, mi sono semplicemente riposato, ma soprattutto, ancora sotto l’influsso di quanto ho scritto (autoconvincendomi?), ho sviluppato una specie di rigetto del basket tout court. In particolare, quando guardo il basket italiano, dopo pochi minuti cambio inevitabilmente canale non riuscendo più a sopportare le cose assurde che vedo. Certo, in tutto ciò aiuta anche l’insopportabile piega che ha preso oggi l’idea di cosa sia il commento di una partita di basket con urla belluine ogniqualvolta un giocatore esegue una non-cazzata e di converso le scuse più assurde che vengono trovate per giustificare, appunto, le continue cazzate che si vedono. “Era un tiro complicato…” per una conclusione in arresto e tiro da un metro con le braccia libere (l’unica cosa che conta, se soffri i contatti va a giocare a cricket), tiro che, per ogni persona normodotata che gioca a basket per professione e dunque si allena con costanza in questo tipo di esecuzioni tecniche, dovrebbe essere di assoluta routine e causa di depressione prolungata quando ogni tanto (succede) magari esce. E certamente non meravigliarsi quando entra.

Leggi tutto: La nuova arte, col basket in disparte 3 commenti

Intelligenza artificiale, incazzatura reale

  • Stampa
  • Email
Scritto da Sergio Tavčar
Creato: 11 Novembre 2025

Scusate se mi faccio vivo appena adesso. Con il mio editore ci eravamo messi d’accordo che avrei consegnato le bozze finali del mio libro entro il 5 di novembre e, chi mi conosce sa benissimo che sarebbe successo, nelle ultime settimane mi sono dato molto da fare per recuperare il tempo perduto e sono stato dunque fortemente impegnato. Normalmente quando lavoro in questo regime, mi succedeva anche quando facevo i turni TG a Telecapodistria, sono molto più concentrato e produttivo. E anche le cose che produco di solito vengono meglio rispetto a quando cincischio e lavoro a spizzichi e bocconi. Sempre secondo la mia teoria, almeno per me stesso funziona sempre, che un pigro ideologico come il sottoscritto lavora molto meglio sotto pressione, perché prima finisce, prima può poi fare il dolce far niente. In più, e devo dire che la cosa mi ha fatto molto piacere, sono stato incaricato di tenere una rubrica di commenti a ruota libera per l’edizione del martedì del Primorski Dnevnik, quella con il supplemento sportivo dedicato ai risultati del fine settimana. Per quanto sia abbastanza corta devo scrivere in sloveno, cosa che mi riesce infinitamente più difficile che scrivere in italiano, poiché, dovendo tentare di pensare in sloveno, devo continuamente cambiare l’impostazione delle frasi per apparire il meno possibile un alieno che ha tradotto il suo testo con Google. E dunque ci metto molto più tempo per mettere assieme una cosa digeribile per il lettore medio che parla lo sloveno come prima e magari unica lingua.

Leggi tutto: Intelligenza artificiale, incazzatura reale 76 commenti

Annuncio sconvenscion - data e luogo

  • Stampa
  • Email
Scritto da Sergio Tavčar
Creato: 11 Ottobre 2025

Finalmente l’annuncio! Dopo lunghe meditazioni e consultazioni abbiamo deciso con Vremec di andare sul sicuro. Ci siamo già stati, ma ciò non toglie nulla al fatto che si tratta di un bel posto, molto vicino all’uscita dall’autostrada al Lisert e che ha inoltre un buonissimo rapporto qualità-prezzo (almeno così mi assicura Andrej, uno che di osmice si intende). Parlo dell’osmica Sidonja-Radetič di Medeazza-Medja Vas, numero civico 10, dove ci troveremo sabato 18/11 con inizio dei lavori alla solita ora. Riunione e aperitivo dalle 12 in poi, poi all’una si comincia. Per chi non c’è ancora stato o non ha un navigatore satellitare ricordo che per arrivare in paese la strada più breve è: appena usciti dal casello di Lisert c’è una maxi-rotonda che bisogna percorrere per intero (360 gradi) in direzione Gorizia per prendere la impervia e tortuosa, ma per fortuna breve bretella che porta sulla statale del Vallone verso Gorizia. Arrivati in cima si deve girare verso destra a 180 gradi da dove si arriva (in teoria non so neanche se si potrebbe fare, ma non c’è pericolo, in quanto i veicoli che vengono da destra si vedono benissimo sul rettilineo, mentre quelli che arrivano da sinistra per il 99% girano in giù verso l’autostrada) in direzione Trieste. Dopo 1 o max 2 km la strada comincia a scendere per confluire sulla costiera Sistiana-Monfalcone e proprio lì c’è l’imbocco sulla sinistra della strada che porta su per il colle a Medja Vas. È una strada praticamente a fondo cieco che porta in paese. Una volta arrivati in piazza si gira verso sinistra e... si chiede o si guarda dove c’è la frasca. Medja Vas comunque non è certamente Los Angeles ed è dunque molto difficile perdersi.

Ci vediamo!

49 commenti
  • Su Sergio Tavčar
  • Storia di una famiglia
  • Lo sport della minoranza slovena
  • Contatti
  • I libri

Login Form

  • Registrati
  • Nome utente dimenticato?
  • Password dimenticata?

Torna su

© 2025 Sergio Tavcar