Cominciano gli Europei di basket e forse è venuto il momento di farsi vivi di nuovo. Mi interesserebbe molto conoscere la vostra opinione in anticipo, anche per eventualmente poi poterci prenderci in giro nella prossima sconvenscion che penso di organizzare ai primi di ottobre, prima che faccia troppo freddo. Ovviamente per poter essere credibili e stimolare la discussione bisogna metterci la faccia per primi, per cui ecco come la vedo io. Ho visto un paio di partite in televisione e visto dal vivo a Lubiana la partita fra la Slovenia e la Gran Bretagna, ma, lo confesso, è stato troppo poco per riuscire a farmi un’idea di cui possa essere convinto. A questo punto penso sia solo ovvio vedere un po’ i roster delle varie squadre e capire chi possa essere, almeno sulla carta, quella più forte. A giudicare dai risultati delle amichevoli di preparazione la Serbia sembra in realtà imbattibile. Per la cronaca avrei dovuto essere a Belgrado per vedere dal vivo Serbia-Slovenia, ma ho rinunciato alla trasferta per impegni personali. Meno male: sul 91 a 51 a un paio di minuti dalla fine mi si sarebbe spezzato il cuore. Oltre ad avere Jokić in forma e tutta una serie di lunghi e semi lunghi molto duttili e pericolosi al tiro nella più perfetta tradizione del classico lungo serbo che si conosce da tempi immemorabili, anche se nessuno di quelli attuali è un vero campione, ma comunque quello che sono basta e avanza, la loro vera forza è nel reparto dietro con gente come Micić e Bogdan Bogdanović, per non parlare di Gudurić, Avramović e chi più ne ha più ne metta, che sono totalmente di un altro livello rispetto a quello di chiunque altro.
Parentesi a proposito di Jokić: quando sono stato a Lubiana sono stato a lungo in compagnia di un collega molto addentro alle cose balcaniche (padre di origine montenegrina e mamma slovena, un classico etnico della neo-Slovenia). Secondo lui agli ultimi europei, quando la Serbia perse contro l’Italia, il buon Nikola era in piena infezione da Covid, ma giocò ugualmente senza che nessuno sapesse che era malato. Qualcuno di voi ne sa qualcosa di più? Fino a qua tutto facile. E adesso? Come stanno le altre superpotenze ? E chi lo sa? Quel poco che ho visto, ho visto che più o meno tutti hanno fatto pretattica e nessuno ha voluto veramente scoprire le carte. La Germania sembra al completo (o forse manca uno dei Wagner?), le baltiche anche, la Francia rimane un enigma avvolto nel mistero (c’è sempre Collet a proposito? Se c’è ancora come giocherà la Francia sarà sempre un frutto del caso e di che quintetto sarà di volta in volta, sempre casualmente, in campo), la Grecia ha sì Adetokumbo, ma attorno chi c’è di nuovo e voglioso di mettersi in mostra? Poi c’è il convitato di pietra di cui nessuno parla, ma che, guarda caso, sarebbe il campione in carica e ora uscente. E se c’è che una cosa che la Spagna sa è come si fa per vincere. Anche la Turchia di Sengun, Larkin e Osman, ma soprattutto Ataman in panchina, non sembra proprio senza chance. Insomma, a parte la Serbia, dovrebbero esserci partite molto interessanti, molto equilibrio e tante sorprese, Lasciamoci sorprendere, come direbbero gli sloveni.
A proposito dei quali stendo subito un velo pietoso. Dončić è, a gran sorpresa, in forma fisica ineccepibile, ma nella partita che ho visto era totalmente senza tiro, ma soprattutto predicava nel deserto. C’è sì un reparto esterni sicuramente competitivo, con Prepelič, Hrovat e Aleksej Nikolić, ma quando vi dico che sotto canestro l’uomo chiave è Alen Omić con gli altri lunghi che sono tutto meno che lunghi e sono o inesperti o semplicemente scarsi, mi sembra di aver detto tutto. Per quanto riguarda l’Italia onestamente non so cosa dire. Se infatti dicessi quello che penso realmente probabilmente nessuno in Italia mi parlerebbe più o sarei internato in un centro di recupero mentale. Per essere chiaro: sono perfettamente convinto che l’Italia che giocherà l’Europeo sia formata dai giocatori attualmente migliori che ci siano, per cui chiunque comincia a sparare che Poz doveva convocare questo o quello o quell’altro lasciarlo a casa rimanga zitto per sempre o cambi blog. Quello che non piace è il complesso tecnico e di distribuzione dei ruoli sia in campo che fuori che è secondo me condizionato in modo decisivo da quello che dice la stampa e non ha invece nulla a che fare (sempre secondo me) con il reale valore tecnico o di carisma dei singoli giocatori, per cui la squadra mi sembra che giochi in un modo che definirei “schizofrenico”. La squadra è ben bilanciata nei ruoli, ha ottimi giocatori un po’ dappertutto, nelle amichevoli mi sono piaciuti tantissimo sia Diouf che Niang, se ingrana può essere difficilissima da battere per chiunque, oserei dire Serbia compresa, ma il problema è che, secondo me, essendo già il piano “A” piuttosto fragile, non esiste nessun piano “B” se le cose dovessero andar male. Spero ovviamente di sbagliarmi, ma quanto visto nella seconda partita con la Lettonia e anche contro la Grecia non mi dà nessun tipo di garanzia. Se una squadra gioca in modo piatto tutta la partita senza nessun tipo di sussulto, e quello che prende in mano la squadra per dare la scossa è esattamente uno di quelli che non dovrebbero mai farlo, non è certamente un buon segno. Ripeto, spero di sbagliare e poi potrete prendermi in giro fino alla fine dei miei giorni. Non me la prenderò certamente.
Ho abbastanza tempo, sono in pensione e dunque posso scrivere quando voglio e penso proprio che durante gli Europei scriverò più spesso con commenti di attualità, per cui potremo instaurare un bel “forum” fra di noi. Non tollererò né liti fra sordi né tantomeno quelle che reputerò totali stupidaggini. Posso permettermelo, visto che non dipendo da nessuno e nessuno mi paga per scrivere le cose che scrivo. Questo a mo’ di avvertimento per qualsiasi tipo di troll che volesse insinuarsi. Sarà stroncato senza pietà.
In realtà ho anche un altro impegno. Come forse saprete sto scrivendo un altro libro nel quale parlo del mio rapporto con l’NBA, di come la percepivo da ragazzo fino a come la percepisco adesso (titolo lavorativo: “Dalle stelle alle stalle”) e di come ho visto in tutti questi anni la storia e lo sviluppo della Lega di basket di riferimento al mondo. Sono arrivato agli anni d’oro del massimo sviluppo, ho introdotto la straordinaria rivalità fra due fenomeni storici come Bird e Magic che ha rilanciato le sorti di un’NBA che stava perdendo interesse e sto per cominciare il capitolo sul primo momento storico che ha dato la sterzata iniziale verso la deriva attuale, e ciò proprio mentre il basket raggiungeva il suo apice tecnico e spettacolare con la comparsa sulla scena di quello che è stato il più grande giocatore della storia, parlo ovviamente di Michael Jordan. E guarda caso, proprio ieri a Trieste cadeva il 40-esimo (!) anniversario della storica partita che Michael Jordan, appena votato recluta dell’anno nell’NBA, giocò con la maglia Stefanel al Palachiarbola contro la Juve Caserta di Tanjević mentre era in tour promozionale in Europa per la sua nuova marca di scarpe, poi diventate leggendarie. Partita rimasta famosa per la sua schiacciata siderale nei primi minuti che mandò in frantumi il tabellone e anche la carriera di Tato Lopez. Un gruppo di giovani appassionati triestini ha allestito per l’occasione una mostra itinerante di foto di quella leggendaria partita (si chiama “Through the Glass”, proprio alludendo alla rottura del tabellone) che è stata presentata ieri proprio al Palachiarbola con presenti sindaco e autorità varie e con tanto di inaugurazione di una targa commemorativa, ma soprattutto con la messa in mostra della maglia di Jordan di quella partita, chiaramente non quella originale (a suo tempo venduta all’asta per quasi 600 mila dollari), ma una copia fedelissima, fatta proprio dalla ditta di Massimo Piubello che la fece quella volta come sponsor tecnico della Stefanel, e dunque esattamente con gli stessi tessuti e macchinari. Ne verranno fatte 23 (perché?), tutte numerate, e saranno messe all’asta con fini benefici. Ve lo dico intanto perché si è trattato di una bellissima iniziativa (alla quale ho preso parte e che mi ha permesso di fare una lunga chiacchierata con l’amico Pietro Colnago, appena andato in pensione e che è stato l’MC della presentazione), ma soprattutto perché la mostra sarà itinerante per tutto il Friuli e dunque vi consiglio di tenere le antenne aperte per sapere quando viene da voi per andare a vederla. Meriterà certamente.
Prima di finire altre due cosette. La prima si riferisce in modo del tutto casuale ai recenti Mondiali di nuoto. Penso che una delle ragioni per le quali sono diventato noto molto al di là delle mie iniziali aspettative sia il fatto che durante le telecronache ogni tanto sparavo qualche battuta che molti poi trovavano spiritosa. E la cosa mi ha sempre meravigliato perché dal mio punto di vista stavo solo dicendo la (mia) verità, per quanto cruda potesse essere. La cosa mi ha dato molto da pensare e mi ha portato alla conclusione che l’umorismo è forse solo e semplicemente la verità nuda e cruda, in tutta la sua essenza, ironica, grottesca, a volte addirittura tragica, senza orpelli o senza giri di parole, eufemismi o litoti (la figura retorica ormai sparsa a piene mani dai telecronisti moderni che mi fa sempre un po’ “defecare” e che consiste nella negazione del contrario) che mette l’ascoltatore davanti a una specie di specchio e normalmente ride per non piangere. Forse non è per caso che tutti i più grandi umoristi siano stati per la massima parte persone cupe, introverse, veri e propri orsi nelle loro vite private. C’è però anche un’altra specie di battuta che a me fa sempre morire dal ridere e che è assolutamente diversa dal colpo allo stomaco che è una “vera” frase umoristica. Si tratta di una battuta talmente scema e stupida, normalmente costruita su un gioco di parole, che fa ridere non perché dica verità scomode, ma proprio per la sua straordinaria imbecillità intrinseca. Succede anche a voi? Tornando ai Mondiali di nuoto mi hanno fatto molto ridere alcune idiozie che ho costruito attorno a quel vero e proprio mostro natatorio che è Summer McIntosh. La prima è quella che “quando nuota sembra un computer” e la seconda è quella secondo cui “meno male che si chiama solo Summer, immaginarsi se le avessero dato il nome di All Seasons”. Sono abbastanza sceme per farvi ridere?
La seconda è una piccola chiosa politica. Seguendo la guerra in Ucraina e la resistenza caparbia che offre all’invasione russa con l’Europa che la sostiene con soldi e armamenti, guerra che sta immobilizzando e pian piano esaurendo nelle sue risorse economiche la Russia che sicuramente dopo tre anni di guerra non è più quella che era tre anni fa, mi viene da pensare a cosa sarebbe successo se nel 1938 il mondo non avesse calato le braghe a Monaco davanti a Hitler e avesse semplicemente lasciato che provasse a invadere la Cecoslovacchia aiutandola, appunto, con soldi e invio di armi, Cecoslovacchia che, come hanno dopo con raccapriccio scoperto i tecnici militari tedeschi, aveva all’epoca difese confinarie che erano estremamente efficaci, tanto efficaci che forse neanche il poderoso esercito tedesco (nel ’38 fra l’altro neanche tanto poderoso ancora) avrebbe potuto sfondarle. O comunque per farlo avrebbe consumato tantissime risorse che poi ovviamente non avrebbe potuto usare come ha fatto in Polonia, Francia e infine in Russia. Forse la seconda guerra mondiale neanche ci sarebbe stata. Ve lo immaginate?