Piccolo intervento anche a mo’ di commento sulla partita della Slovenia e di Dončić sulla quale, mi permetterete, voglio dire anche la mia. Posso o no? Intanto comunque una considerazione generale: quanto avrebbe pagato una scommessa sulle semifinali Turchia-Grecia e Germania-Finlandia? E se poi al posto della Germania ci fosse stata la Slovenia, come si è dimostrato possibile, le cifre sarebbero state da Lotteria Italia. Fra l’altro nessuno ha sottolineato il fatto che la microscopica Slovenia è stata l’unica ex-jugo ad arrivare ai quarti di finale. Tanto per ribadire che la vecchia scuola jugoslava è purtroppo ormai solo un patetico e nostalgico ricordo.  

Tornando alla partita della Slovenia mai mi sarei aspettato, almeno a giudicare dai più sobri possibili pronostici della vigilia, che avrei alla fine avuto tanto amaro in bocca per una mancata vittoria che a un dato punto sembrava più che possibile. Non credo di aver mai imprecato (eufemismo) tanto in vita mia quanto ho fatto negli ultimi secondi dell’ultimo quarto, quando a due secondi dalla fine Nikolić ha sbagliato un piazzato da un metro e sul rimbalzo il c… rotto di turno ha segnato a due mani dalla linea del proprio tiro libero. Più nove avrebbe voluto dire poter in qualche modo gestire l’ultimo quarto, più quattro vuol dire invece partita praticamente pari, inerzia tutta per l’avversario che è comunque a tutti gli effetti più forte, e dunque partita completamente rovesciata dal punto di vista psicologico. Come poi effettivamente è stato. Come dice un proverbio sloveno occasione persa è occasione che non si ripete più. Un vero peccato, perché la Slovenia non avrebbe rubato assolutamente niente.

Un’altra cosa mi ha dato molto fastidio e all’inizio pensavo che fosse dettata dalla mia ovvia partecipazione e dal mio tifo per la Slovenia. Già dal secondo minuto, quando Luka ha subito un tecnico per aver semplicemente chiesto all’arbitro perché non avesse fischiato un ovvio fallo quando un avversario gli aveva tagliato la strada buttandolo per terra (dove comunque ha fatto un po’ di scena, questo è vero, quanto per me assolutamente umano), e poi da altri fischi fastidiosi ho avuto la netta sensazione che la Slovenia fosse per gli arbitri la classica squadretta da mettere al suo posto per permettere alla grande Germania di poter sciorinare tutto il suo talento. Chiaro, ero di parte, ma poi alla fine, leggendo le dichiarazioni di Sekulić e Prepelić (“Siamo stati trattati da squadretta!”) un po’ mi sono rinfrancato dicendomi che non ero l’unico ad aver avuto questa sensazione. Immaginarsi poi la mia meraviglia quando è suonato il telefono e dall’altra parte del filo un amico di Cantù che a suo tempo era stato un buon giocatore, tale Pierluigi Marzorati, mi ha espresso tutta la sua rabbia e frustrazione per come era stata trattata la Slovenia dagli arbitri. “Un fenomeno come Dončić merita rispetto e non deve essere trattato come se fosse una mezza calzetta!” Fra l’altro ha poi detto altre cose che mi riservo di dirvi de visu alla sconvenscion, visto che, se le pubblicassi, sarei da domani in tribunale.

Appunto, Dončić. Non riesco a capire l’acidità che certi di voi nutrono a prescindere nei suoi confronti finendo addirittura per stravolgere del tutto il senso delle sue dichiarazioni a fine partita da capitano e leader della squadra. Da uno che è, scusatemi, ma è esattamente quello che penso e potete dirmi quel che volete, ma non mi farete cambiare idea, in questo momento il miglior giocatore di basket al mondo assumersi le responsabilità che gli competono è l’unica cosa che un capitano deve fare. Lui è il più forte, è quello che tutti si attendono faccia, come solo lui sa e può fare, la differenza, e se in un momento chiave della partita non esprime tutto il suo potenziale è in difetto. E il fatto che lo dica, lodando e ringraziando tutti i compagni di squadra per aver dato il massimo possibile, mi sembrano le uniche parole giuste che un vero capitano potesse dire. Da me si attendono certe cose e io so che le posso dare. Se non ci riesco la colpa è esclusivamente mia. Tutto qua. Non riesco proprio a capire, forse sono stupido, dove e perché ci sia presunzione in un’affermazione del genere. Luka ha giocato, tutti i commentatori in Slovenia sono totalmente  unanimi, il suo miglior basket in nazionale di tutti i tempi. E’ stato un vero capitano, ha fatto le cose che andavano fatte, in panchina durante i timeout ha spesso e volentieri tanto cazziato i compagni che lodato e incitato quando se lo meritavano, in partita ha dato tutto quello che aveva finendo ogni volta stravolto. E, come ha detto Marzorati, vedere l’attaccamento di Dončić alla maglia della nazionale e paragonarlo a quello di tanti fighetti del calcio italiano gli ha tanto ricordato di come i giocatori dovrebbero sempre rendersi conto che la maglia della propria nazionale è quella più preziosa che ogni giocatore di ogni sport (Buck mi scuserà, ma sulle sue considerazioni ci sarà ancora il tempo per arrivarci e commentarle dal mio punto di vista) possa mai indossare nella sua carriera.